domenica 22 giugno 2008

a 19 anni mi sono trasferita in campagna

Sono passata dalla Metropoli a un paesino di 45 abitanti sulla cima di una collina. potrebbe sembrare traumatico ma per me non lo è stato perchè mi sono trasferita per amore, e poi in questo paesino ho passato l'infanzia, era il paese della mia nonna.
Qui le cose sono molto differenti rispetto alla città, le persone che ho trovato sul mio cammino mi hanno sempre considerata un'estranea e inizialmente ci ho sofferto un po', poi ho osservato i legami che hanno tra di loro e mi sono rammaricata del fatto che non fossero profondi come quelli a cui ero abituata... poi mi sono accorta che semplicemente c'è una profonda diffidenza nei confronti del prossimo e una buona dose di chiusura mentale, così mi sono adeguata, ma non ho mai perso il mio desiderio e l'amore per vere amicizie e rapporti profondi e sinceri.
ad ogni modo qui i tempi sono scanditi ancora dalla Natura per fortuna, mentre a Milano la vita è frenetica e incentrata sulla velocità (mi ricordo i tempi perfettamente sincronizzati e se perdevi il metrò che avevi pensato di prendere tutta la tua giornata in precario equilibrio crollava come i cubi con le lettere dei bambini) qui invece si fa tutto con calma. si trova il tempo per una passeggiata alla sera prima o dopo cena, ci si ferma a fare de parole con chi è sulla porta di casa a prendere il fresco ( o a vedere la gente che passa). tutti si conoscono, molti non si salutano per vecchie beghe di avi che avevano litigato, storie che nessuno in realtà ricorda ma che fomentano un profondo odio... a volte mi fanno sorridere per tutta l'energia che impiegano a odiarsi, anche perchè a volte vedi persone che prese singolarmente sono anche molto piacevoli...
Mi è capitato tempo fa di andare a casa di un vecchio signore che mi raccontava le storie del paese. mi ha mostrato delle foto dei primi del 1900. credo che sia un prezioso patrimonio e mi piacerebbe raccogliere del materiale perchè sono gli ultimi anziani (quelli che erano già anziani quando ero bambina) che rischiano di portarsi via la cultura contadina, che oggi, a distanza di 12 anni da quando ho lasciato Milano, apprezzo ogni giorno di più...

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